Advertising tattoo, tra moda e follia
L’ultima frontiera del marketing di alcuni famosi brand: la pubblicità per sempre impressa sui corpi di giovani volontari che offrono superfici della loro pelle per farsi tatuare loghi o URL di siti famosi e conosciuti sul mercato.
Che la pubblicità e le tecniche di marketing si stiano ultimamente affinando non è una novità. E non è una novità nemmeno che la creatività, in ambito pubblicitario, abbia raggiunto livelli impensabili fino a qualche anno addietro. Il legame stretto tra la pubblicità e il corpo, molto spesso mostrato nudo o parzialmente scoperto, è ormai assodato e forse abustato, tanto da averne abituato alla visione quasi tutta l’opinione pubblica.
Ma, ultimamente, qualcosa di inaspettato sta prendendo piede.
La moda dei tattoo impiegati nell’ambito dell’advertising, divenendo un vero e proprio canale di comunicazione pubblicitaria.
Il giovane di Lorenskog e lo scontrino del McDonald’s tatuato sul braccio
Particolare attenzione e curiosità, nell’opinione pubblica, ha suscitato il caso del diciottenne di Lorenskog passato alle cronache con l’appellativo de “Il ragazzo con il tatuaggio dello scontrino del McDonald” che ha fatto tatuare sul suo braccio lo scontrino di una sua cena da McDonald’s, la nota catena di fast food diffusa in tutto il mondo.
Tutto è nato da una scommessa che il giovane ha fatto con alcuni suoi amici che, per punirlo a causa del suo eccessivo attivismo con le donne, lo hanno posto dinanzi ad una scelta: farsi tatuare una Barbie sul fondo schiena o la ricevuta di un pasto consumato presso il McDonald’s.
Il giovane ha optato per la seconda alternativa e adesso vanta sul suo braccio destro uno scontrino del McDonald’s, realizzato dallo studio Sabelink Tattoo (il quale però ha più volte dichiarato di non aver mai ricevuto una simile richiesta).
Il giovane norvegese si dichiara soddisfatto di portare sul corpo un tatuaggio che nessun’altro possiede e si dichiara soddisfatto di essere un cartellone vivente, anche se probabilmente all’età di 50-60 anni potrà pentirsi di questa scelta presa in età giovanile.
Questo probabilmente non sarà un caso di pubblicità ma non bisogna stupirsi più di tanto, poiché il tattoo advertising ha ormai preso piede e sempre maggiore è il numero dei ragazzi disposti a mettere in vendita lembi del proprio corpo da adibire come spazi pubblicitari.
Il pioniere di questa nuova forma di marketing è Philip Airosa, studente svedese, che in tempi di crisi economica ha deciso di mettere in vendita la propria pelle al prezzo di 1.000 dollari per ogni centimetro quadrato. In caso di accettazione, il brand poteva tatuargli in qualunque parte del corpo il proprio logo o indirizzo web.
Un altro esponente rilevante è Joe Tamargo che ha il corpo ed il viso interamente tatuato con loghi ed indirizzi web, anche di alcuni siti attualmente non più attivi.
Nel 2007, l’agenzia Mother di Londra ha sponsorizzato un nuovo programma di un noto canale televisivo attraverso l’installazione di persone giganti, in giro per la città, sulle quali sono stati tatuati i dettagli del programma televisivo, compreso l’orario.
Questi sono solo alcuni dei casi più noti ed originali che fanno leva sui tatuaggi come strumento di comunicazione divertente e creativa.
Se anche tu hai qualche lembo di pelle da voler vendere a qualche noto brand, fatti avanti, potrebbe essere l’occasione giusta…