Energia dal mare: come si ottiene?
Da molti anni si parla di energia dal mare nel campo delle energie rinnovabili. E in effetti il mare, percorso da potenti correnti e da un moto ondoso incessante, può essere una fonte inesauribile di energia pulita, un bacino dalle immense possibilità.
L’energia del mare si presenta sotto molteplici forme, ciascuna delle quali richiede una diversa soluzione tecnologica per potere essere convogliata e trasformata in elettricità. Tutti i metodi sono accomunati dall’applicazione in progetti ancora sperimentali, che rendono le tecnologie di estrazione dell’energia marina soluzioni ancora all’avanguardia.
Energia mareomotrice
Per energia mareomotrice si intende l’energia del mare che viene generata sfruttando il moto delle maree. Tra le energie rinnovabili provenienti dal mare, si ritiene che sia quella dal potenziale minore: si stima che l’energia delle maree non possa generare più di 300 Terawattora annui, su scala globale. Un potenziale comunque altissimo: basta pensare che 300 TWh corrispondono grosso modo al consumo annuale di energia di tutta Italia!
Ma come funziona l’energia mareomotrice? Il principio è semplicissimo: durante la maree, le acque salgono di livello andando a riempire dei bacini posti a una certa altezza dal suolo. Quando la marea si abbassa, l’acqua inizia a defluire dai bacini, mettendo in rotazione delle turbine che generano energia.
Energia delle correnti marine
Il principio di sfruttamento dell’energia delle correnti è estremamente intuitivo: come in una turbina eolica, le correnti vengono utilizzate per muovere delle turbine, trasformando la loro energia cinetica in energia elettrica.
Il potenziale di questo tipo di energia dal mare è un poco più alto di quello dell’energia mareomotrice: parliamo di un limite di 800 TWh annui, calcolati sempre su scala globale.
Energia osmotica
Detta anche energia a gradiente salino, l’energia osmotica va a sfruttare delle condizioni molto particolari, ovvero la differenza della concentrazione salina tra acqua del mare e acqua dolce. A causa di questa peculiarità, questo tipo di energia del mare può essere generata soltanto in luoghi particolari, come ad esempio in prossimità delle foci dei fiumi dove l’acqua dolce e quella salata si mescolano.
L’energia a gradiente salino sfrutta un principio chimico chiamato osmosi: l’acqua dolce tende naturalmente a fluire nell’acqua salata poiché questa, a causa dei sali disciolti, ha un gradiente di concentrazione maggiore. Ponendo in una cisterna una membrana che lascia passare le molecole d’acqua ma non quelle del sale (più grandi), il livello dell’acqua salata si alzerà, generando una variazione di pressione che può essere usata per alimentare delle turbine.
Il potenziale dell’energia osmotica è piuttosto alto: circa 2.000 TWh globali annui.
Energia mareotermica
In pochi ci pensiamo, ma non è difficile osservare che la temperatura della superficie marina – più vicina al sole – è generalmente maggiore rispetto a quella di profondità. L’energia mareotermica, detta anche OTEC (Ocean Thermal Energy Conversion), è una tipologia di energia dal mare che punta su questa differenza di temperatura: mettendo in circolo un fluido capace di evaporare alla temperatura dell’acqua superficiale, i vapori generati andranno a muovere le turbine, producendo energia elettrica.
Parliamo anche in questo caso di elevate prestazioni: le stime globali indicano una capacità produttiva di 10.000 TWh annui.
Energia del moto ondoso
L’energia del moto ondoso è l’ultima forma di energia pulita ottenibile dal mare con le tecnologie odierne. Le sue potenzialità sono altissime: le stime più ottimistiche arrivano anche a immaginare una produzione annua di 80.000 TWh su scala globale, una quantità immensa!
Come funziona? I progetti in fase di studio prevedono sistemi di sfruttamento molto diversi tra loro. Alcuni sfruttano le onde per portare l’acqua in bacini posti a piccole altezze, utilizzandone poi il defluire per mettere in moto delle turbine. Altri sistemi ancora, più diffusi, sfruttano le variazioni di pressione dell’aria messa in movimento dal moto delle onde. Altri ancora, utilizzano l’energia cinetica del moto ondoso, o sfruttano il principio di Archimede. In questo campo, la sperimentazione è ancora agli inizi, e sicuramente in futuro vedremo la nascita di ulteriori progetti.
Come abbiamo anticipato all’inizio di questo articolo, l’energia dal mare è al giorno d’oggi in fase ancora sperimentale. Tuttavia, i risultati che si ottengono sono estremamente incoraggianti, e alcuni progetti hanno dimostrato che il beneficio economico ottenuto dallo sfruttamento di questa energia pulita non è indifferente. Buone notizie, quindi. Non ci resta che attendere pazientemente, e ben presto avremo un’arma in più nel panorama delle energie rinnovabili.