Funzionamento impianto geotermico: cosa permette di sfruttare il calore della terra
In un altro post abbiamo parlato dell’energia geotermica, della sua storia e dei principi su cui si basa. Per riuscire a ricavare correttamente l’energia geotermica, però, serve un impianto costruito a regola d’arte, capace di incanalare il calore della terra e sfruttarlo nel modo corretto.
La scelta del luogo dove creare una centrale geotermica
Sebbene il calore della Terra venga prodotto in tutta la superficie terrestre, non tutti i suoli sono adatti alla produzione di energia geotermica. In alcuni casi, infatti, le reazioni terrestri avvengono molto in profondità ed è difficile raggiungerle per poter recuperare la loro energia. Ancor più che per l’installazione degli impianti fotovoltaici, la realizzazione di una centrale geotermica ha quindi bisogno di essere preceduta da un’attenta analisi di fattibilità, che permetta di sapere in anticipo dove e quanto bisognerà trivellare il terreno prima di ottenere l’energia desiderata.
La struttura di una centrale geotermica
Una volta definito accuratamente il sito geotermico, si può passare alla realizzazione della centrale vera e propria che produrrà energia elettrica.
I componenti fondamentali di una centrale geotermica sono:
- Torre di raffreddamento
- Scambiatore di calore
- Turbina
- Alternatore
- Trasformatore collegato alla rete di distribuzione
Durante il procedimento di trasformazione dell’energia, il vapore ricavato dalla terra viene incanalato nella turbina, dove la sua energia cinetica muove le pale della turbina stessa diventando energia meccanica. Quest’ultima diventa poi energia elettrica grazie all’alternatore e da qui viene incanalata verso la rete di distribuzione tradizionale.
La struttura di un impianto geotermico
Oltre alle grandi centrali capaci di produrre energia elettrica, però, l’energia geotermica può essere usata per la sola produzione di acqua calda da parte di privati cittadini. In questo caso serve sempre un’accurata analisi di fattibilità iniziale, ma successivamente verrà realizzato un impianto geotermico domestico, meno ingombrante e anche meno prestante di una centrale geotermica. In questo caso, al posto della turbina e dell’alternatore, viene installato un serbatoio di accumulo dell’acqua che, grazie appunto al calore del vapore, viene scaldata e utilizzata per il riscaldamento e i sanitari della propria casa.
Quanto dura un impianto geotermico
Definire la durata di un impianto geotermico non è così facile, più che altro perché non c’è una vera e propria durata totale dell’impianto ed è più corretto parlare di durata dei singoli componenti, ognuno dei quali ha una durata che varia da pochi anni fino ad una ventina. Ovviamente, però, grazie ai continui investimenti in ricerca e sviluppo la vita di ogni singolo componente di un impianto geotermico è destinata a crescere, permettendo così l’utilizzo di questa tecnologia per periodi sempre più lunghi.
Quanto costa un impianto geotermico
Se stiamo parlando di vere e proprie centrali, si parla di cifre a diversi zeri, ovviamente non alla portata di tutti! Se però stiamo pensando di installare un impianto geotermico domestico, quindi destinato solamente al riscaldamento dell’acqua per la nostra casa, i costi variano in base alla dimensione dell’impianto e al luogo in cui viene installato. L’investimento maggiore, infatti, è quello per i costi di trivellazione che dipendono dal tipo di terreno su cui verrà installato l’impianto e dalla profondità dove bisogna scavare per iniziare ad ottenere il vapore necessario.
Variabili a parte, si può comunque affermare che il costo di un impianto geotermico domestico è maggiore rispetto a quello richiesto per un impianto fotovoltaico, ma anche le sue prestazioni superano di gran lunga quelle dei pannelli solari, così come la sua durata.
A conti fatti, quindi, il geotermico risulta più conveniente, anche se in fase iniziare richiede uno sforzo economico maggiore.