La spada medievale: la storia di Gromo
È poco noto, ma la spada medievale ha in Italia una sua piccola roccaforte: si tratta di Gromo, un antico paesino incastonato come un gioiello tra i monti bergamaschi. Qui si producevano nel Medioevo alcune delle migliori spade d’Europa, che venivano esportate in reami vicini e lontani.
Un piccolo paese di montagna, arroccato sui massi rocciosi dell’alta valle Seriana, in provincia di Bergamo: si tratta di Gromo, uno dei borghi più belli d’Italia, un gioiellino di vicoletti e antichi castelli in cui il tempo sembra essersi fermato. Mentre si passeggia nel labirinto delle sue stradine, è difficile immaginare che un tempo Gromo rappresentasse una delle capitali della spada medievale. Eppure è proprio così: in un passato lontano il paesino produceva armi bianche per corti europee vicine e lontane, con un business ricchissimo che ne fece la fortuna.
Le origini
Ma iniziamo con ordine: quando nasce Gromo e come diviene un centro primario per la spada medievale?
Le origini di Gromo risalgono con ogni probabilità all’epoca romana, quando nella valle erano già abbondantemente praticate attività di estrazione e lavorazione dei metalli, di cui il luogo è ricco. Di queste attività parla Plinio il Vecchio, celebre letterato romano, nei primissimi anni dopo Cristo.
Il medioevo
Dopo secoli di alterne vicende che lo videro disputato tra diversi poteri, Gromo riuscì ad affermarsi come Comune autonomo nel XIII secolo: fu questa l’epoca del primo, vero, sviluppo, quando il paesino crebbe attorno ai castelli principali e vennero fondate numerose fucine, in cui venivano lavorati argento e ferro e prodotte spade e armi bianche di ogni tipo, con esportazioni su tutto il territorio lombardo.
La Serenissima
Ma è il contatto con la Serenissima ad aprire l’epoca aurea della spada medievale di Gromo: nel 1428 la Repubblica di Venezia conquista la bergamasca e i suoi territori, aprendo a Gromo un mercato potenziale molto più vasto di quello lombardo: in un affresco dell’epoca, compare addirittura un moro come acquirente delle spade di Gromo. La cittadina inizia così ad esportare armi in tutta Europa (e oltre), guadagnandosi il titolo di “piccola Toledo” per la qualità e fama dei suoi prodotti. In quest’epoca si arrivavano a produrre anche mille spade ogni giorno.
Si affermano in questo periodo alcune delle famiglie storiche legate alla storia della spada medievale di Gromo, come i Buccelleni, i Ginami, gli Scacchi e gli Zucchinali. Anche la varietà della produzione raggiunge il suo culmine: accanto a spade da fante a tazza, venivano create anche alabarde, pugnali, coltelli, sempre caratterizzati da standard costruttivi di eccellenza. A Gromo, nel 1664, viene prodotta anche la prima armatura anti-moschetto della storia, destinata a Carlo Emanuele II di Savoia.
Il declino
Ma nel 1666 giunse improvvisamente il declino: una frana si abbatté sulle fucine in riva al Serio, distruggendole completamente e decimando gli artigiani che vi lavoravano. Gromo non seppe più riprendersi dalla catastrofe: iniziò così il suo declino, e terminarono i suoi giorni di capitale italiana della spada medievale.
Oggi della grande storia di Gromo resta soltanto il ricordo, custodito gelosamente in un museo, il MAP, dedicato proprio alla spada medievale prodotta in paese. Oltre a questo, la storia ci ha lasciato un bellissimo villaggio in cui il tempo si è fermato, un borgo incantato che vale davvero la pena visitare.