Sentiero delle Orobie orientali: un viaggio estivo indimenticabile
L’estate è ormai ufficialmente iniziata ed è giunto il momento di pensare a eventuali gite fuori porta e viaggi alternativi per impegnare la stagione delle vacanze. Per un’estate bergamasca DOC, vi consigliamo il sentiero dello Orobie orientali: un percorso affascinante tra cielo e terra a basso impatto sull’ambiente e sul portafoglio.
Il sentiero delle Orobie orientali è un percorso di alta quota che collega otto rifugi delle Orobie orientali, attraverso una rete di sentieri da percorrere interamente a piedi. Si tratta di un viaggio affascinante sopra le valli bergamasche, un vero must per tutti i montanari e gli escursionisti che vogliano scoprire i sentieri di montagna più belli d’Italia.
Rifugio Alpe Corte
Armiamoci di zaino, scarponi, bastoni da trekking e borraccia e troviamo un amico che ci accompagni a Valcanale, un paese gioiellino incastonato sotto il gruppo di roccia dolomitica dell’Arera, in Val Seriana. La partenza e l’arrivo del giro delle Orobie orientali sono differenti, motivo per il quale è necessario farsi accompagnare e venire a prendere all’arrivo.
Da Valcanale, attraverso un sentiero tra boschi di conifere, arriviamo in poco più di mezz’ora alla prima meta del nostro viaggio: il Rifugio Alpe Corte, posto in una bellissima conca a 1410 metri di altezza. Dislivello complessivo: 310 metri, l’ideale per partire con una camminata leggera che non ci tolga le forze il primo giorno di vacanza.

Una marmotta, uno degli esemplari di fauna che è possibile incontrare lungo il Sentiero delle Orobie
Rifugio Laghi Gemelli
La seconda tappa è decisamente più impegnativa: dal rifugio Alpe Corte bisogna salire al Passo dei Laghi Gemelli, posto a 2139 metri: sono 729 metri di dislivello, ma ne vale davvero la pena: dal Passo si gode di un panorama mozzafiato sul doppio laghetto alpino che si estende sotto di noi e sulle vette che lo coronano. Il Passo separa la Val Seriana dalla Val Brembana. Dopo una discesa lungo le sponde dei Laghi, raggiungiamo finalmente il Rifugio dei Laghi Gemelli, a 1968 metri di altezza. Tempo di percorrenza complessivo: circa 4 ore.
Rifugio Fratelli Calvi
E’ quasi completamente in piano il terzo percorso del Sentiero delle Orobie orientali, anche se piuttosto lungo. La variante classica prevede il passaggio tra una serie di stupendi laghetti alpini, sentieri aerei scavati nella roccia di fronte a panorami mozzafiato e boschi verdeggianti, fino a raggiungere la grande Diga di Fregabolgia che contiene il lago sopra cui si affaccia il Rifugio Calvi, posto a 2015 metri di altitudine. Tempo di percorrenza di circa 4 ore, per 280 metri di dislivello.
Rifugio Brunone
La quarta tappa del Sentiero delle Orobie orientali è una delle più impegnative: dal Rifugio Calvi si oltrepassa il Lago Rotondo, posto proprio sotto al rifugio dal lato opposto rispetto al Lago di Fregabolgia. Da qui si risale gradualmente, costeggiando anche tratti del ruscello Brembo, fino ad arrivare al Passo di Valsecca (2496 metri). Posto proprio sotto all’imponente Pizzo del Diavolo di Tenda (2914 metri), il Passo ci permetterà di ritornare in Val Seriana. Da qui inizia un lento percorso, interrotto solo dalla presenza dello sgargiante Bivacco Frattini, che tra una serie di saliscendi ci porterà all’impervio Rifugio Baroni al Brunone (2295 metri). Il dislivello coperto in questa tappa è di 880 metri, per un’escursione della durata di quasi sei ore.
Rifugio Coca
Il sentiero che collega il Brunone al Rifugio Coca è uno dei più impegnativi di tutto il giro delle Orobie orientali. Il tragitto costeggia nel suo primo tratto il Pizzo Redorta (3038 metri), attraverso alcuni passaggi cordati e verticali non particolarmente impegnativi, ma in cui è opportuno prestare la massima attenzione. Dopo breve tempo si raggiunge la bellissima Sella dei Secreti, una conca rocciosa silenziosa e selvaggia, affascinante nella sua solitudine incontaminata. Da qui si risale verso il punto più alto di tutto il sentiero dello Orobie, Ol Simàl, posto a 2714 metri di altezza, da cui si gode di una vista spettacolare sulle cime orobiche che coronano il percorso.
Dopo un tratto di ferrata che arriva fino alla Conca dei Giganti (2108 metri), il percorso sarà quasi sempre in discesa: piano piano si raggiunge il bellissimo Lago di Coca, uno specchio d’acqua turchese dai toni scuri e profondi, e infine il Rifugio Coca, posto a 1892 metri di altezza. Il dislivello complessivo di questa tappa è di 500 metri, per circa 4 ore e mezza di gita.
Rifugio Antonio Curò
Una tappa un po’ più leggera ci aspetta per raggiungere il Rifugio Curò: risaliamo di nuovo fino al Lago di Coca, imboccando un sentiero in salita che gradualmente guadagna quota, regalando panorami sempre più belli e vasti. Poco dopo il sentiero ritorna pianeggiante, per sbucare a un certo punto presso il bellissimo Passo del Corno, posto a 2220 metri di altitudine, punto di osservazione da cui si ammira tutta la Conca del Barbellino, il lago sulle cui sponde sorge il Rifugio a cui siamo diretti. Dopo il passo seguono una serie di saliscendi, talvolta ripidi, che conducono a una discesa più decisa: da qui si raggiunge presto la possente diga del Lago di Barbellino, e quindi il Rifugio Curò (1895 metri). Il tempo di percorrenza di questa tappa è di tre ore e mezza, per un dislivello di 550 metri.
Rifugio Luigi Albani
La penultima tappa del Sentiero delle Orobie orientali è molto lunga, anche se non difficile: per percorrerla impiegheremo 4 ore e mezza, su un dislivello di ben 1050 metri! Partiamo percorrendo i pendii del Monte Cimone e del Monte Pomnolo, fino a raggiungere il Colle delle Miniere a 1920 metri di altezza. Da qui inizia un tratto in discesa, piuttosto ripido, che ci porterà nella bellissima conca verdeggiante della Valle del Bondione, che attraverseremo per riprendere la salita, questa volta più breve, che ci conduce al Passo della Manina.
Dal Passo si prosegue fino alle pendici settentrionali del Pizzo di Petto, che vengono costeggiate sino a raggiungere il Passo di Fontanamora. Dopo un altro saliscendi, si raggiunge finalmente il Monte Ferrante, caratteristico panettone di roccia rossa vicino al Monte Presolana. Dopo aver costeggiato le pendici del Monte, si scende attraverso i pascoli fino al Rifugio Albani (1939 metri).
Il Sentiero della Porta
L’ultima tappa del giro delle Orobie orientali è indubbiamente la più difficile e impegnativa. Non è obbligatorio percorrerla, naturalmente: dal Rifugio Albani è infatti possibile scendere a valle fino al paese più vicino, Colere. Se decidiamo di affrontarla, percorreremo un sentiero difficile ma stupendo, che ci porterà al Passo della Presolana nel giro di 5 ore e con 700 metri di dislivello.
Dal Rifugio Albani si sale gradualmente fino a raggiungere il canalino roccioso da cui parte la via ferrata che costeggia il Monte Presolana lungo tutto il versante che guarda la Val di Scalve. Lungo il percorso si raggiunge il Passo della Porta, il luogo da cui questo sentiero prende il nome, da cui attraverso salite e altri passaggi ferrati si sbucherà finalmente tra i pascoli e i prati che conducono alla Bocchetta del Monte Visolo (2315 metri). Dopo aver raggiunto la vetta di questo monte, la strada in discesa ci porterà alla meta finale, il Passo della Presolana, posto a 1297 metri di altezza.